Coronavirus, scuole chiuse: sì o no? Sì fino al 15 marzo

 In Puglia, un uomo di 75 anni infetto da Coronavirus è deceduto nella giornata di ieri a Foggia. Intanto, nella BAT si scopre un nuovo caso di contagio.

E’ stato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, il primo ad aprire il dibattito sulla possibilità di chiudere le scuole in queste settimane: “Restate a casa, dite che vi giustifica Emiliano” ha esclamato in una conferenza stampa

Emiliano ha esternato la sua preoccupazione in merito al numero in crescita dei casi di contagio da Coronavirus nella sua Regione. In Puglia i casi rilevati sono nove: due nel foggiano, due a Bari, tre in provincia di Taranto, uno nel Salento e l’ultimo nella Bat.

“L’allargamento del contagio è velocissimo. In sé il coronavirus non è molto più cattivo di una influenza ma è la velocità del contagio che desta preoccupazione. Ciò può determinare l’insorgere di numerosi focolai difficili, poi, da gestire come sta accadendo a Foggia. Di qui la richiesta all’Istituto superiore di sanità di un documento che escluda scuole e università dai luoghi dove è possibile il contagio e la richiesta al Governo di chiudere le scuole, potere che l’esecutivo ha negato alle Regioni” conclude  Emiliano.

E Giuseppe Conte, presidente del consiglio, risponde con “ok” alla chiusura di tutte le scuole e università d’Italia presto smentito dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che, uscendo da Palazzo Chigi, ha riferito: “Nessuna decisione sulla chiusura delle scuole è stata presa, abbiamo chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico, la decisione arriverà nelle prossime ore”

 In effetti i ministri si sono riuniti a Palazzo Chigi per vagliare la possibilità di chiudere le scuole di tutti i gradi e le Università da domani. Parte dell’Esecutivo chiede di estendere questo provvedimento fino al 15 Marzo per valutare come riesce ad evolversi l’emergenza Coronavirus in questo lasso di tempo.

Poi finalmente, qualche minuto fa, l’ufficialità: sospesa l’attività didattica fino al 15 marzo. L’ordinanza riguarderà gli istituti di tutta Italia e non solo quelli delle zone rosse (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), e delle zone gialle come si è verificato fino ad oggi.

Ileana Cirulli

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