Uccide figlia per gelosia verso nuova compagna del padre

La mamma aveva presentato una denuncia di sequestro, ma dopo ore di interrogatorio ha confessato l’omicidio: avrebbe detto di aver agito senza capire quello che stava facendo e perché. Secondo la Procura il movente potrebbe essere “una forma di gelosia nei confronti dell’attuale compagna dell’ex convivente”.

È morta Elena, a fare ritrovare il corpo della piccola è stata la madre, Martina Patti. La donna, di 23 anni, ha confessato a carabinieri e procura l’omicidio.

Dalla denuncia di sequestro, al tragico epilogo.

Inizia tutto 10 giorni fa, quando la madre della bimba aveva denunciato ai carabinieri della Tenenza di Mascalucia che Elena è stata sequestrata. La donna aveva raccontato che 3 persone armate l’avevano prelevata mentre era con lei in auto a Piano di Tremestieri, dove la piccola frequentava l’asilo.

Gli investigatori da subito avevano escluso che il sequestro fosse “opera della criminalità organizzata” o “collegato a una richiesta di riscatto”: la famiglia non ha problemi economici, ma neppure disponibilità tali da giustificare un sequestro estorsivo. A smentire l’ipotesi che la piccola Elena fosse stata rapita da un gruppo di uomini incappucciati le telecamere di sorveglianza.

Immediate le indagini e le ricerche, sentiti i familiari della bambina: genitori (che non sarebbero conviventi), zii e nonni. Nella notte raccolte prove e fatte verifiche, nella mattinata, seguente ritrovato il cadavere della bambina.

Secondo quanto si apprende, è stato possibile grazie alle “pressioni esercitate durante gli interrogatori” dagli investigatori che hanno contestato alla madre varie incongruenze, come detto dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.

La donna ha confessato solo dopo ore, quando le ricerche si sono spostate nella sua abitazione, lì dove aveva celato il corpo. Avrebbe detto di avere agito senza capire quello che stava facendo e sul momento non è riuscita a fornire una dinamica completa del delitto né del movente

Ma stando alle indagini della procura, rientrate dall’asilo, sola in casa con la mamma, la bambina sarebbe stata uccisa nella sua abitazione a Mascalucia, poi la madre avrebbe portato e nascosto il corpo in un vicino terreno di campagna abbandonato, cercando di coprire il cadavere con della terra e cenere lavica.

La Procura ha fatto sapere che Martina Patti ha raccontato di aver colpito più volte la figlia con un coltello da cucina e di aver poi messo il corpo in dei sacchi neri, prima di nasconderlo sotto terra. La donna, sottolinea la Procura, ha anche precisato di aver “portato a termine l’orrendo crimine in maniera solitaria”.

Elena, spiega la Procura, potrebbe essere stata uccisa dalla madre “per via di una forma di gelosia nei confronti dell’attuale compagna dell’ex convivente” in quanto non tollerava che alla donna “vi si affezionasse anche la propria figlia”.

Su questo però Martina Patti “non ha detto nulla. È rimasta sul vago, come se non si fosse resa conto di quello che ha fatto. È come se avesse detto ‘l’ho fatto ma non so perché'”, ha spiegato il comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Catania, il colonnello Piercarmine Sica.

È emerso, dice la Procura, “un triste quadro familiare costituito da due ex conviventi che, a prescindere dalla gestione apparentemente serena della figlia Elena, avevano allacciato nuovi legami e non apparivano rispettosi l’un l’altro”

Data “la strenua difesa ad oltranza della propria versione” alla donna è stato contestato anche il reato di false informazioni al pubblico ministero assieme alla premeditazione per omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere. La contestazione si basa sulla ricostruzione della dinamica del delitto da parte dei carabinieri.

Scheduled Italia e Mondo news
Map