Hospice di Torremaggiore: morte dei 16 pazienti sempre più sospetta

L’Hospice di Torremaggiore, una struttura dedicata all’assistenza di malati terminali, è al centro di un’indagine dopo la morte sospetta di diversi pazienti. La Procura di Foggia ha ordinato la riesumazione dei corpi di 16 pazienti deceduti tra novembre 2022 e febbraio 2023, alla ricerca di prove che possano spiegare le cause dei decessi. L’attenzione si concentra su un infermiere di 55 anni, sospettato di aver somministrato farmaci non prescritti che potrebbero aver contribuito alle morti

Le morti sospette e l’indagine in corso

L’Hospice di Torremaggiore ha visto la morte di 16 pazienti in un periodo di quattro mesi, generando sconcerto e preoccupazione. Inizialmente, i parenti delle vittime non avevano notato alcuna anomalia e non avevano sospettato nulla. Tuttavia, un esposto anonimo ha sollevato dubbi sulla somministrazione impropria di farmaci sedativi, in particolare di Midazolam, utilizzato per alleviare l’ansia e indurre il sonno nei malati terminali.

L’indagine condotta dalla Procura di Foggia ha portato alla decisione di riesumare i corpi dei pazienti deceduti per eseguire autopsie e esami tossicologici. Questa procedura è fondamentale per determinare se vi siano tracce di Midazolam o altri farmaci nel loro sistema. Finora, sono state riesumate cinque salme, ma l’operazione continuerà fino a coinvolgere tutti i pazienti deceduti nel periodo di interesse.

L’ipotesi di reato e il dipendente indagato

Un infermiere di mezza età che lavorava all’Hospice di Torremaggiore è al centro delle indagini. L’accusa ipotizza che abbia agito come un “angelo della morte”, somministrando farmaci sedativi in modo improprio ai pazienti, causando la loro morte. Tuttavia, è importante sottolineare che l’indagine è ancora in corso e che l’innocenza o la colpevolezza dell’infermiere devono essere accertate.

Le analisi autoptiche e tossicologiche saranno fondamentali per stabilire se vi sia una correlazione tra la somministrazione dei farmaci e la morte dei pazienti. Ad oggi, sono state trovate tracce di Midazolam e Promazina nel sangue di 12 dei 15 pazienti riesumati. Questi farmaci non erano prescritti nel loro piano terapeutico, sollevando ulteriori interrogativi sulle circostanze della loro somministrazione.

La risposta dell’Azienda Sanitaria Locale

L’Azienda Sanitaria Locale di Foggia ha risposto all’indagine in corso dichiarando la propria fiducia nell’operato della magistratura. Ha inoltre assicurato la piena collaborazione nell’indagine, per garantire la ricerca della verità per il bene delle famiglie coinvolte e della collettività. L’azienda ha anche sottolineato di aver adottato tutte le misure necessarie per la salvaguardia dei pazienti e dei dipendenti durante questo difficile periodo.

Conclusioni

L’indagine in corso sull’Hospice di Torremaggiore sta cercando di fare chiarezza sulla misteriosa morte di pazienti all’interno della struttura. La riesumazione dei corpi e le analisi autoptiche e tossicologiche saranno fondamentali per determinare se vi sia una correlazione tra la somministrazione di farmaci impropri e la morte dei pazienti. L’indagine si concentra su un infermiere di 55 anni, ma la sua colpevolezza o innocenza deve ancora essere stabilita. Nel frattempo, l’Azienda Sanitaria Locale di Foggia si impegna a collaborare pienamente con le autorità per garantire la ricerca della verità e la tutela delle famiglie coinvolte.

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