Carabiniere ucciso, ecco chi era

Aveva 46 anni, era celibe, non aveva figli e viveva a San Severo con suo padre, il maresciallo maggiore dei carabinieri Vincenzo Carlo Di Gennaro freddato stamattina a colpi di pistola.

“Era una brava persona, bravissima persona” dicono gli abitanti di Cagnano Varano dove il militare prestava sevizio dal 2013 come vice comandante di stazione. “Era una persona rispettata da tutti in paese”, racconta il proprietario di una ferramenta vicina al luogo della tragedia.

“Una vita umana vale il mondo intero – scrive l’Arma dei Carabinieri su Facebook -. E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano, il paese dove lavorava presso la locale Stazione Carabinieri, è un mondo che scompare. Lo ha ucciso un uomo con precedenti penali, che ha estratto una pistola in occasione di un controllo e ha sparato ferendo anche un altro carabiniere, al quale vanno i nostri auguri di pronta guarigione”.

Ed infatti, stando a quanto ricostruito finora, i due carabinieri, Di Gennaro e il collega 23enne Pasquale Casertano, stamane sono intervenuti nella piazza principale del paese dopo la segnalazione di una lite in famiglia. Qui il 67enne con precedenti penali alle spalle e sottoposto proprio pochi giorni fa a una perquisizione per droga in seguito alla quale aveva giurato vendetta, si sarebbe avvicinato all’auto di servizio dei carabinieri sparando verso i militari che erano nell’abitacolo, uccidendo il maresciallo e ferendo il suo collega, per essere subito dopo arrestato.

“Era una persona straordinaria, un maresciallo che conoscevamo da tempo, dalla grande professionalità, sempre disponibile e pronto a sacrificarsi per il suo lavoro”, commenta il primo cittadino di Cagnano Varano, Claudio Costanzucci Paolino, ora che una nazione commossa si stringe nel dolore e nel ricordo all’Arma e alla famiglia.

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