Tre anni per Delvino, dalla sentenza al futuro a Cerignola

A distanza di anni è arrivata la tanto attesa sentenza del Tribunale di Frosinone. La figura di Delvino che oggi è dirigente a tempo indeterminato al Comune di Cerignola era già stata macchiata in passato, da atti giudiziari. Correva l’anno 2015 quando l’allora sindaco della città Franco Metta fece conoscere a tutti il dott. Francesco Delvino, concedendogli l’incarico di comandante dei vigili urbani di Cerignola.

Tutto comincia con l’inchiesta “Occhio Vigile”. Tra gli indagati spiccano le figure di Francesco Delvino e Bruno di Palma, rispettivamente comandante della polizia municipale nel comune di Frosinone e comandante della polizia municipale nel comune di Isola Liri.

Presenti tra gli indagati anche Paolo Lacava consigliere comunale avente funzione nel settore della sicurezza urbana a Frosinone e Achille Francesco Benedetti proprietario di un’azienda di consulenza per la sicurezza urbana.

Dalle investigazioni dei carabinieri è risultato che Delvino assegnò la carica di consulente a Benedetti sia per il Comune di Frosinone che per quello di Isola Liri, favorendo “un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la pubblica amministrazione e, in particolare, con riguardo all’attività di preparazione e gestione delle procedure di gare afferenti fornitura, installazione e gestione di sistemi per la sicurezza urbana e per la disciplina del traffico urbano: sistemi di videosorveglianza, photored, zone a traffico limitato ed aree pedonali, nonché dei servizi di gestione e riscossione delle contravvenzioni”.

Insieme al comandante dei vigili urbani di Isola Liri, Delvino aveva affidato gli appalti pubblici a delle società di comodo, ottenendo in cambio denaro e favori.

Con una sentenza di primo grado, il Tribunale di Frosinone ha condannato Francesco Delvino e altre due società, la Csu di Peschiera del Garda e la Fgs di Azzano San Paolo, per illecito amministrativo.

Al dott. Delvino, escluso dai pubblici uffici per 5 anni, spetterà il compito di risarcire il Comune di Frosinone per i danni perpetrati. Le due aziende dovranno versare la somma di 77.400 euro.

Processi già in corso quando il sindaco Metta lo nominò comandante della Polizia Locale, addirittura con un mero atto di giunta senza seguire l’iter previsto per la nomina dei dirigenti comunali, proprio per realizzare quelle aree pedonali, ztl e videosorveglianza per l’esorbitante quanto contestato compenso di quasi 9.000 euro/mese lorde.

Un contratto che presto diventò a tempo indeterminato e che vide un’estensione dei poteri di Delvino dal settore Sicurezza a quello dei Servizi Sociali nonostante la figura del dirigente non mancasse di contestazioni.

Teresa Cicolella e Daniele Dalessandro, consiglieri Pd, gridarono allo sperpero quando 20 mila euro furono spesi a firma di Delvino per l’acquisto di 36 pistole semiautomatiche Glock calibro 9 di nuova generazione. Spese inutili, per i piddini, come quelle utilizzate per convegni e feste o quelle impiegate per l’acquisto di telecamere per la ZTL.

Lavori e spese che certamente non saranno sfuggiti alla procura foggiana che, commissariata l’amministrazione cerignolana, ha passato al vaglio l’intero operato ai tempi di Metta. Intanto dal Comune nessuna nota ufficiale, seppur il dirigente ‘in ferie’ non ne sta varcando la soglia.

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