Foggia, revocati domiciliari a Landella

Revocata la misura cautelare dei domiciliari per gli ex consiglieri comunali ,Dario Iacovangelo e Antonio Capotosto. Revocata la misura cautelare dei domiciliari anche a Landella, che resta interdetto dall’esercizio di ogni pubblico ufficio o servizio di cui sia titolare per la durata di 12 mesi.

Non cessa il lavoro certosino del gip Antonio Sicuranza, che imperterrito si dimena tra carte scioccanti e dichiarazioni mendaci.

Lo stesso gip, nel dispositivo dichiara: “Deve darsi anzitutto atto come le dichiarazioni rese dagli indagati nel corso dei rispettivi interrogatori di garanzia non abbiano minimamente scalfito il quadro, compiutamente posto in risalto con l’ordinanza del 20 maggio 2021, dei gravi indizi di colpevolezza emergente nei loro confronti, dovendosi anzi lo stesso ritenersi ancor più corroborato dalle dichiarazioni rilasciate il 28 maggio 2021 da Bruno Longo, sentito in qualità di indagato dai pm in presenza del suo difensore di fiducia, il quale ha anzi arricchito di ulteriori elementi il detto quadro, sia in relazione al caso dell’accapo Tonti, sia per la tentata concussione per l’appalto della pubblica illuminazione.

Longo ha aggiunto di aver appreso da De Carlo Michele, intermediario tra il sindaco Landella e i vertici della Siti e Impianti Industriali spa che analoga richiesta di tangente era stata richiesta alla detta società, tangente che poi era stata effettivamente versata nelle mani del suocero del sindaco”.

La situazione dell’ex sindaco di Foggia resta complessa e articolata. Giorno dopo giorno vengono fuori documenti e intercettazioni, che minano la sua sicurezza.

Antonio Sicuranza infatti asserisce: “A fronte del robusto impianto accusatorio emergente nei loro confronti, deve solo porsi in risalto come Landella, proseguendo nello stesso solco già seguito dinanzi ai pm, il 17 maggio 2021 in sede di spontanee dichiarazioni, e la Di Donna, si siano nella sostanza limitati a denigrare la figura del loro accusatore Iaccarino Leonardo, dimenticando che nei loro confronti emergono elementi probatori tali da integrare i gravi indizi di colpevolezza per i delitti loro rispettivamente ascritti, di natura oggettiva ed autosufficienti dalla chiamata in correità dello Iaccarino”.

Su Landella dunque pende ancora l’interdittiva che, oltre al sollevarlo dal precedente incarico, gli vieta di esercitare funzioni all’interno dei pubblici uffici o servizio di cui sia titolare per 12 mesi.

Nei confronti dell’ex sindaco è stata disposta l’immediata liberazione dopo la revoca dei domiciliari.
Dario Iacovangelo, al quale è stata revocata la misura cautelare dei domiciliari, torna in libertà.

Stessa misura del sindaco, per l’altro indagato . Per lui, surrogazione dei domiciliari con l’interdittiva, la stessa emessa nei confronti del sindaco, e immediata liberazione.

Respinte invece le richieste di revoca per gli altri due indagati, l’imprenditore Paolo Tonti, emittente dei 32 mila euro giunti nelle tasche di Landella e la moglie di quest’ultimo Daniela Di Donna.

L’imprenditore resta ai domiciliari, la donna è esclusa dai pubblici uffici.

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