Di Gioia: “no a bandi e concorsi in periodo elettorale”

Dall’assessore regionale alle Politiche Agricole, Leonardo di Gioia, la proposta di un emendamento per impedire di pubblicare bandi e dare seguito a procedure concorsuali o selettive durante il periodo delle elezioni.

Durante l’ultima riunione del Consiglio regionale ho presentato un emendamento per impedire di pubblicare bandi e dare seguito a procedure concorsuali o selettive durante il periodo delle elezioni. Solo per due mesi. Consentendo solo le stabilizzazioni auspicate da tempo e le attività poste in essere con finalità di supporto al sistema sanitario o di protezione civile ed antincendio. 

Si sarebbe potuta argomentare in molti modi l’esigenza di una simile norma, ma mi sono limitato a chiarire in aula che il proliferare di bandi, annunciati nelle ultime settimane, anche per lavoro interinale introduce un elemento distorsivo nel normale fluire della campagna elettorale.

Troppi giovani vengono spinti a sostenere questo o quel candidato sul presupposto ‘furbo’ di sentirsi eventualmente tutelati o meglio notiziati sullo stato di attuazione dei bandi, di contro molti potrebbe approfittare dello stato di bisogno per illuderli. In una terra dove il lavoro è il problema più sentito, creare l’illusione ottica di una soluzione rapida e stabile in fase elettorale è un modo sbagliato, ipocrita e per certi verso politicamente criminogeno di rispondere alle esigenze delle persone. In realtà è un modo per soddisfare il bisogno di conforto elettorale di qualcuno.

Per cultura e per valori rifuggo da questi metodi di amministrazione e mi batterò per ostacolarli. A Paolo Campo che sulla materia è intervenuto, difendendo la possibilità di continuare indistintamente tutte le procedure, dico di meglio studiare prima di avventurarsi in tentativi mistificatori. Le stabilizzazioni sono da farsi quanto prima e la sanità deve correre. Ma le riunioni presso i circoli politici riferibili a liste di maggioranza con funzionari di società pubbliche devono essere stigmatizzate e denunciate dagli esponenti intellettualmente onesti. L’esca del bando per portare persone a sposare la causa politica di qualcuno è un atto prima che sbagliato lesivo della dignità delle persone.

Leonardo di Gioia

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