“Ieri sera Francesco mi ha dato due pugni al volto, io ho afferrato il coltello che avevo, lui si è avvicinato a me ed rimasto ferito ad un fianco. Non volevo ucciderlo”. È la versione del 15enne che, ieri mattina, si è costituito alla polizia dove, in due ore di interrogatorio accompagnato da un legale e da una psicologa, ha raccontato al pm del Tribunale per i minorenni di Bari tutti i retroscena.

Stando al racconto, il ragazzino conosceva la vittima e la sua fidanzatina con la quale aveva scambiato qualche messaggino social, miccia di lite lo scorso sabato sera in un lido a Marina di Lesina a cui avrebbe fatto seguito una richiesta di chiarimento, lunedì alle 21,30 sotto la sua abitazione in via Lucera, da parte di Francesco, appuntamento a cui il 15enne è andato armato di un coltello a serramanico acquistato online. 

“Ho cacciato il coltello solo per allontanarlo” ha dichiarato il 15enne mostrando i segni dei pugni sotto l’occhio e alle labbra. “Non pensavo di averlo ucciso” aggiunge giustificando la sua fuga dopo il ferimento e consegnando arma e cellulare agli inquirenti.

Però quella ferita al fianco sinistro era così profonda che all’arrivo dei soccorsi, allertati da familiari e amici della vittima, nulla si è potuto fare.

Il pm ha emesso il provvedimento di fermo per omicidio, contro il 15enne, ora nell’istituto penale per i minorenni, filmati di videosorveglianza e alcune testimonianze raccolte: c’è chi giura che già al primo litigio il ragazzino avrebbe minacciato di morte la vittima.

Una tensione che sfocia fin davanti alla Questura di Foggia dove il padre e parenti del presunto assassino hanno inveito contro i giornalisti.
Una storia dal finale amaro per tutti, due giovani vite una spezzata e l’atra rovinata da quei sentimenti di amore e gelosia amplificati dall’adolescenza.