Coronavirus: raccolta fondi con truffa, denunciati padre e figlia

Con la scusa dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus avevano organizzato una raccolta fondi per due ospedali romani, lo Spallanzani e il San Camillo, ma il tutto per far finire i soldi delle donazioni nelle loro tasche. Al momento la Polizia postale di Roma che ha svolto le indagini, ha denunciato due persone.

La scoperta  della truffa è stata fatta dagli specialisti della Polizia postale per il costante monitoraggio che viene svolto sul Web proprio per impedire che persone senza scrupoli possano approfittare della generosità dimostrata in questo periodo da tanti italiani.

Durante quest’attività i poliziotti hanno accertato la presenza di due campagne di donazione non autorizzate e sconosciute all’ente beneficiario.

La prima iniziativa che si prefiggeva di raccogliere la somma di 100 mila euro per la terapia intensiva dell’Ospedale Spallanzani, era pubblicizzata su una nota piattaforma internazionale per la raccolta fondi e per rendere ancor più credibile l’iniziativa, all’interno della pagina web era riportato indebitamente il logo della Regione Lazio e come  persona di riferimento, l’attuale presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

L’altra raccolta illecita di fondi era pubblicata su una specifica pagina facebook in cui si chiedevano soldi per l’Ospedale San Camillo che finivano su una carta di credito ricaricabile.

Dalle indagini i poliziotti sono risaliti agli autori della truffa denunciando padre e figlia: lui pensionato di 71 anni era intestatario della carta ricaricabile e lei, 36enne disoccupata, intestataria della linea telefonica associata alla pagina web.

Le due pagina web sono state oscurate e il conto corrente collegato alla raccolta fondi è stato sequestrato.

Indicazioni sulla raccolta fondi

Per evitare che simili fenomeni possano scoraggiare i cittadini dall’effettuare donazioni, può essere utile fornire le seguenti indicazioni.

1) Le raccolte di fondi a scopo benefico necessitano di autorizzazione da parte dell’ente pubblico al quale la somma è destinata e che in genere la pubblicizza sulle sue pagine ufficiali;

2) Pur essendo possibile che una raccolta fondi non autorizzata possa poi effettivamente giungere al destinatario indicato, è importante che il cittadino, prima di effettuare la donazione, verifichi se sulla pagina ufficiale del destinatario delle somme sia pubblicizzata l’iniziativa, facendo quindi riferimento alle coordinate bancarie indicate nella pagina ufficiale, che potrebbero essere differenti da quelle dell’iniziativa di cui è venuto a conoscenza

3) In caso di dubbio è importante non lasciarsi scoraggiare, ma contattare gli uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni sul territorio (facilmente rintracciabili sul web) o rivolgersi al sito ufficiale della Polizia Postale e delle Comunicazioni, raggiungibile all’indirizzo www.commissariatodips.it

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