Carabinieri, inseguimento per le vie di Brindisi

Inseguimento nel cuore della notte a Brindisi tra i Carabinieri  e 6 malviventi che, dopo aver commesso una rapina in una sala slot, per assicurarsi la fuga con 2 autovetture rubate hanno cosparso la strada con dell’olio. Rimasti in panne in aperta campagna hanno abbandonato le autovetture dileguandosi a piedi.

Alle 4.35 a Brindisi, corso Garibaldi,  sei individui travisati hanno fatto irruzione nella sala slot Royal, e mentre tenevano sotto minaccia il gestore con un piede di porco, hanno asportato una slot machine e un cambiamonete, oltre alla somma contante di euro 200 circa contenuta in cassa. I malviventi, dopo aver caricato le due macchinette su una delle due auto con cui erano giunti, si sono allontanati in direzione della  via Provinciale per Lecce dopo aver cosparso la strada alle loro spalle con dell’olio per rallentare l’intervento dei Carabinieri che erano stati attivati. I militari hanno fatto convergere per perlustrare la zona le pattuglie presenti sul territorio della Sezione Operativa e Radiomobile della Compagnia e pertanto nel corso delle ricerche ne  è scaturito un inseguimento lungo la SP88 litoranea sud, tra un’autovettura civetta della Sezione Operativa e due auto sospette, un’Alfa Romeo Giulietta (rubata nella giornata di ieri a Taranto) ed una Fiat Panda di (proprietà di una 79enne di Brindisi), che si sono date alla fuga alla vista dell’auto della  Sezione Operativa. Dopo circa 3  km percorrendo anche strade  sterrate, i 6 malviventi, rimasti in panne con una delle due auto, le hanno abbandonate entrambe per proseguire la fuga a piedi, al buio, facendo perdere le proprie tracce. Sul posto sono state fatte confluire altre pattuglie della Sezione Radiomobile e quella della Stazione Tuturano per le ricerche, conclusesi per il momento con esito negativo. Sono state rinvenute entrambe le macchinette, già aperte e prive di incasso, oltre al piede di porco. Le attività di ricerca diramate a tutti i servizi presenti nel territorio e nelle province contermini, proseguono attivamente.

 

Erchie. 40enne del luogo sottoposto  alla misura cautelare della custodia in carcere per il reato di atti persecutori nei riguardi dell’ex convivente.

I Carabinieri della Stazione di in Erchie hanno dato esecuzione a un’”ordinanza di custodia cautelare in carcere”, emessa G.I.P. del Tribunale Brindisi, nei riguardi di un 40enne del luogo per il reato di atti persecutori nei riguardi della ex convivente. L’uomo in più circostanze, con condotte reiterate nel tempo  e spesso trovandosi in stato di agitazione dovuto all’assunzione ovvero all’astinenza da sostanze stupefacenti del tipo cocaina, che assumeva abitualmente, ha molestato, minacciato e perseguitato  la ex convivente  con la quale ha avuto una relazione sentimentale  ed una convivenza; non rassegnandosi alla fine della loro relazione e manifestando nei suoi confronti  atteggiamenti prepotenti e possessivi di gelosia. Alla donna ha cagionato pertanto un perdurante e gravissimo stato d’ansia, ingenerando in lei un fondato timore  per la propria incolumità, ed anche per quella dei propri figli e familiari  ed inoltre l’ha costretta  a modificare  le sua abitudini di vita. L’uomo a seguito dell’interruzione  della convivenza  e del conseguente trasferimento della donna in altra abitazione, in più occasioni le ha inviato sulla sua utenza cellulare numerosi messaggi con i quali l’ha accusata di intrattenere rapporti sentimentali con altri uomini, minacciandola che se l’avesse sorpresa con uno degli asseriti amanti, li avrebbe ammazzati entrambi. In diverse occasioni si è presentato all’improvviso anche in piena notte alla porta d’ingresso dell’abitazione dove la donna aveva trovato rifugio  pretendendo che gli venisse aperta la porta. Dinanzi al diniego ha fatto ritorno la mattina o il pomeriggio seguente e ha reiterato le accuse e le minacce, assumendo nel contempo un atteggiamento estremamente violento, distruggendo il mobilio e le suppellettili presenti all’interno della casa. A seguito di tali condotte la donna era costretta ad abbandonare l’abitazione dove si era rifugiata  e trasferirsi a casa di sua madre. In numerose occasioni ha anche aggredito la donna, colpendola  con schiaffi e pugni e tirandole i capelli. In altra circostanza l’ha seguita con il camion  a lui in uso e dopo averle tagliato la strada  l’ha raggiunta nell’auto, le ha afferrato i capelli e glieli ha tirati ripetutamente. Le condotte dell’uomo, il loro protrarsi per almeno un anno e mezzo  e il perdurante stato di ansia e di paura e il fondato timore  per l’incolumità hanno costretto la donna a modificare le proprie abitudini di vita, pertanto a carico dell’indagato è stata disposta la misura cautelare in carcere. L’uomo al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso Casa Circondariale Brindisi, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

Ostuni. A seguito dei controlli dei Carabinieri del N.A.S. di Taranto e dell’ASL di Brindisi , è stata disposta la sospensione delle attività di un bar paninoteca e del relativo deposito non autorizzato e gravato da carenze igienico sanitarie e strutturali.

In Ostuni nell’area del centro storico, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Taranto, hanno eseguito un’ispezione igienico sanitaria presso un bar paninoteca gastronomia.  Nel corso dell’ispezione è stato accertato che l’attività di somministrazione di alimenti e bevande era mantenuta in pessime condizioni igienico sanitarie e strutturali, poiché presenta tutte le attrezzature, utensili, frigoriferi, freezer, scaffalature, banchi espositivi installati nell’attività, in carenti condizioni di pulizia in quanto presentano unto stantio. La preparazione di panini/toast e la cottura dei primi  mediante cuoci pasta elettrico veniva effettuata  dietro il banco bar  in area che si presenta in carenti condizioni di pulizia. Le porte del servizio igienico  degli utenti si presentano rigonfie e pertanto necessitano di manutenzione straordinaria, dietro il banco bar vi era la presenza di  un accatastamento di giornali in area non adeguata e destinata alla manipolazione degli alimenti. nell’attività non è presente un  servizio igienico ad uso esclusivo del personale ne area spogliatoio attrezzata con armadietti a doppio scomparto; il locale indicato in planimetria quale laboratorio si presenta in scarsa condizione di pulizia, viene di fatto utilizzato a deposito di alimenti e bevande ove è risultato accatastato alla rinfusa un consistente quantitativo di materiale non alimentare e secchi per l’immondizia che non consentono le operazioni di sanificazione  e l’adeguata aerazione  degli ambienti per ostruzione delle aperture di aerazione; la zona soppalcata si presenta in carenti condizioni di pulizia e microclima. Pertanto considerate le criticità personale medico dell’ASL ha disposto la chiusura dell’esercizio il cui valore ammonta a circa 600.000€.

 

Latiano. 44enne del luogo sottoposto  alla misura cautelare del “divieto di avvicinamento alla parte offesa”, l’ex convivente.

I Carabinieri della Stazione di Latiano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del “divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati  dalla persona offesa”, emesso dal GIP del Tribunale di Brindisi nei confronti di un 44enne del luogo, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia nei riguardi della ex convivente. In particolare, l’indagato ha manifestato nei confronti della donna un atteggiamento sempre aggressivo e prepotente e spesso la ingiuriava ed offendeva con epiteti alquanto volgari, nonché la minacciava di farle del male o di incendiarle l’auto. In sostanza assumeva ogni futile motivo  quale pretesto per litigare,  ed in preda alla rabbia, ed urlando non mancava di scagliare qualsiasi oggetto per terra  o contro le pareti.  Manifestava costantemente un morboso sentimento di gelosia, pretendeva di controllare la donna nelle sue relazioni e la pedinava. In una circostanza si è presentato in campagna ove la donna stava lavorando come bracciante e le inferto uno schiaffo in viso rompendole il labbro e umiliandola in presenza di altre persone, con l’aggravante di aver commesso il fatto  in presenza di un minore. L’uomo è indagato anche per atti persecutori, perché con più azioni ripetute nel tempo e con condotta reiterata ha molestato, offeso e minacciato la donna  con la quale aveva avuto una convivenza  cessata nel settembre 2018. In particolare non rassegnandosi alla fine della loro relazione sentimentale ed accecato dalla gelosia  e comunque con la pretesa di continuare ad esercitare un controllo continuo sulla vita privata di quella  che si ostina a considerare la sua donna,  ha manifestato sovente la sua presenza in tanti luoghi comparendo all’improvviso al suo cospetto dopo averla pedinata, appostandosi in modo da essere visto e per controllare cosa lei facesse e se frequentasse altri uomini. Ha perfino  assunto informazioni dal figlio minorenne della donna o da altri parenti o conoscenti della stessa per sapere dove si trovasse e se frequentasse altri uomini. La raggiungeva ovunque, al bar al supermercato al parco, mentre si recava dal medico, oppure mentre faceva una passeggiata e con chiunque  si trovasse, da sola o in compagnia di altre persone. Più volte transitava con la propria auto  sulla via ove la stessa abitava, la seguiva a bordo della propria auto  fino a raggiungere paesi vicini a quello di loro residenza. Con l’insieme di tali condotte ha cagionato nella donna  un perdurante e grave stato d’ansia  e di paura ed ha ingenerato nella stessa un fondato timore per l’incolumità propria e dei propri congiunti e delle persone a lei legate da relazioni affettive, costringendola  a mutare le abitudini di vita e gli orari di uscita nonché a stare sempre in guardia  e fare attenzione per evitare di incontrarlo. Pertanto il Giudice, sulla scorta degli elementi emersi, al fine di scongiurare la reiterazione delle medesime condotte, ha emesso la misura coercitiva personale del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, prescrivendo all’indagato di mantenersi ad una distanza non inferiore ai 500 metri dall’abitazione della donna, con l’ulteriore  precisazione di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo anche telefonico ed informatico con la stessa.

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